Nel nome del padre

Assuntina Morresi su Avvenire:

Consentire a coppie lesbiche l’accesso alla procreazione in vitro, invece, significa cancellare il padre, con tutto quello che ne consegue sul piano simbolico e concreto.
Non si può negare che "concreto", in certi casi, sia la parola giusta.

Questo post è stato pubblicato il 14 maggio 2008 in ,. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

3 Responses to “Nel nome del padre”

  1. Ma scusate, come si puó pensare di impedire ad una omosessuale di avere un figlio?
    Se VERAMENTE lo vuole bastano 5 dico 5 minuti di schifo (eventualmente) ed il gioco é (naturalmente) fatto.
    Con buona pace dei catto fondamentalisti.

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  2. probabilmente fosse stato gay non si sarebbe costituito...

    RispondiElimina
  3. Memorabile - e immortalato - il lancio in homepage del corriere:
    "Austria, stermina la famiglia a colpi di accetta - video".
    Gulp

    RispondiElimina

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