Premio giornalistico "Un uomo, un perché". Capitolo 2): Gnocchi & Palmaro

Allora, gente, ho un po' di cose da dirvi. Tanto per cominciare, il primo sondaggio del Premio Giornalistico "Un uomo, un perché", quello dedicato all'ineffabile Davide Rondoni, si è concluso con la schiacciante vittoria del seguente brano:

«Mentre scrivo non ho ancora ovviamente i dati sull'ascolto del dibattito televisivo voluto da Michele Santoro intorno a un discusso filmato Bbc preti sui pedofili. Ma comunque vada, una cosa è certa: la Chiesa esce da questa faccenda a testa alta».
Ciò premesso, veniamo al sondaggio odierno (il secondo delle eliminatorie), che ha per oggetto le esternazioni di una coppia di giornalisti: Alessandro Gnocchi (saggista e scrittore) e Mario Palmaro (Docente della Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma). La combinazione tra i due, che sono soliti scrivere insieme sulle colonne del Giornale, è davvero esplosiva: anche stavolta, insomma, avrete l'imbarazzo della scelta. Perciò votate, votate, votate. E ricordate: come in ogni gara che si rispetti, il bello deve ancora arrivare...

Questo post è stato pubblicato il 24 ottobre 2007 in . Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

5 Responses to “Premio giornalistico "Un uomo, un perché". Capitolo 2): Gnocchi & Palmaro”

  1. Allora: per il 1° sondaggio non ho votato, per il semplice motivo che le frasi estrapolate erano una più assurda dell'altra, e devo ammettere mea culpa di non aver capito granché praticamente di nessuna (e come si fa a giudicare se non si capisce??..uhmmm.. bella domanda, dovrei girarla ai boss di Vatican City). Invece il 2° sondaggio mi attanaglia nell'imbarazzo della scelta: come può una mente umana, anzi in questo caso 2 - fisicamente - che non ne fanno 1, a partorire tante scemenze??? Credetemi, è stato davvero difficile scegliere ma alla fine il mio modesto contributo l'ho dato! E se non fosse che sono agnostica, ossignursignursignùr!!!!!!!

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  2. sai sempre come mettermi in crisi, eh?

    Comunque ho votato questa:

    La cosa più importante per un politico è la capacità di pensare e agire secondo categorie cristiane, anche senza esserlo. (Il Giornale, 30 giugno 2007)

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  3. Certo che al cospetto di cotanto florilegio come è possibile scegliere la perla delle perle? Voto per il parallelo calcistico, giusto per le palle, che si sono alquanto rotte.

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  4. Ho votato anche io "La cosa più importante per un politico è la capacità di pensare e agire secondo categorie cristiane, anche senza esserlo": il motto del perfetto clerico-fascista.
    Certo che quella dei nonni che facevano 15 figli perchè avevano la certezza della fede....atroce.

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  5. si, in effetti anche in africa, oggi, si fanno quindici figli. ma con la certezza dell'aids.

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