1982

An independent station
W J A Z
With jazz and conversation
From the foot of Mt. Belzoni
Sweet music
Tonight the night is mine
(...)

(The Nightfly)

IGY, è puro e fluido, come il suo nome, è piacevole conquista irrimediabilmente. The Nightfly è un capolavoro del pop anni ’80, ma l’amore per il jazz viene fuori prorompente, dai fiati, dalla linea melodica su più binari, da come il basso e la batteria si incastrano senza forzature, da come gli strumenti vengono toccati, con il distacco dell’esecutore perfetto. Omaggi a Duke Ellington, che anticipano sonorità acid. A talk with Ennio Morricone.



Costello, geni musicali. Viene dal jazz, cresce con la musica classica, debutta tra il punk e la new wave, ascoltando di tutto. E’ figlio di tutti questi generi ed il suo essere inglese lo porta ad incrociarli per voler assomigliare un po’troppo al suo periodo, forse alla pop art, forse. Man out of time, nonostante la forte, fortissima carica innescata, è come una miccia che non esplode. Autobiografica, quanto basta. Molto complessa.





Michael J. Jackson pubblicò nel 1982 l’album più venduto al mondo. L’innato talento che continuamente si trasforma, e che è tutto in un pezzo come Billy Jean, che chiunque riconoscerebbe dopo le prime tre note. Che doveva chiamarsi “Not my lover”, ma non avrebbe avuto lo stesso impatto. Sembra finto. Non è tanto in linea con l’album, quanto con il personaggio, sembra composto, cantato e ballato da un androide. Fu il primo video composto da un afroamericano ad essere trasmesso su MTV. Da piccina avrebbe potuto farmi paura Michael. E’ il tipico essere che un bimbo guarda attraverso le dita sugli occhi. Avrebbe potuto anche far paura in quel concerto in cui, eseguendo Billy Jean, un pezzo suonato in modo così irreale, inventò l’unico modo in cui si sarebbe potuto ballare, e rimase l’unico a poterlo fare.

Questo post è stato pubblicato il 06 settembre 2007 in . Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. o se vuoi lasciare un commnento.

One Response to “1982”

  1. Da piccino, vis a vis, Michael Jackson mi avrebbe fatto paura. E non solo quello, credo.

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