Archive for marzo 2007

La pizzica, la taranta, la Roccella, i Clash

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Eugenia Roccella sul Secolo d’Italia:

«I Dico, così come la biotecnologia, introducono una “rottura” tra noi e noi, tra l’uomo e le sue radici».

Argomentazione apparentemente logora, quella delle radici, eppure ancora di gran moda.
E’ in base ad essa che sempre più spesso, nelle serate estive, qualcuno propone di andare tutti insieme a ballare la pizzica e la taranta, per riscoprire le comuni radici culturali e provare tutti insieme sensazioni di sconosciuto appagamento.

Sarà che ognuno ha le radici che ha, oppure, più probabilmente, quelle che si merita.

Io, da parte mia, continuo a guardare alle biotecnologie con interesse, a sostenere che le coppie di fatto dovrebbero avere gli stessi diritti delle altre, a declinare gli inviti estivi per la pizzica e per la taranta.

Ci vada la Roccella, a ballare scalza.

Io me ne sto a casa a sentire i Clash.

Ripensamenti centristi

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Dal Giornale di oggi, prima pagina:


Dal Giornale di oggi, pagina 3:


Che un elettore su dieci abbia cambiato idea a pagina 2?

Lapsus clericale

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Monsignor Anfossi:

«Al limite noi rispondiamo che il nostro modo di intervenire difende una parte di popolazione da ingerenze che sono altrettanto violente e non democratiche».

Mi punge vaghezza che gli sia sfuggito un «altrettanto» di troppo.

Stanotte non ci dormo

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Disinformazione presidenziale

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Dal Corriere del 15 marzo 2007:

Interpellato sulla richiesta di asilo politico avanzata dall’ex ministro ceceno nei confronti dell’Italia, Prodi ha risposto: «Con il presidente russo non abbiamo parlato, ne vengo a conoscenza in questo momento».

Dal Corriere del 28 marzo 2007:

Non ha invece per ora detto nulla Romano Prodi: «Non ho letto la nota della Cei».

Chissà, magari non ha un’edicola sotto casa e gli viene difficile comprare il giornale…

Sproloqui clericali

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Riccardo Pedrizzi sul Tempo:

«Come può, del resto, invocare diritti chi nega l’esistenza di una legge morale naturale assoluta e valida per tutti gli uomini, chi fa sua la filosofia dell’individualismo, del soggettivismo e dell’edonismo?»

Vale la pena, credo, di ricapitolare. Secondo Pedrizzi, per poter rivendicare un diritto occorrono i seguenti requisiti:

  • ammettere l’esistenza di una legge che sia:
  • morale;

  • naturale;

  • assoluta;

  • universale;

  • rifiutarsi di fare propri:
  • l’individualismo;

  • il soggettivismo;

  • l’edonismo.

Sempre che le mie difficoltà nel comprendere l’italiano non abbiano definitivamente preso il sopravvento, secondo il criterio proposto da Pedrizzi un omosessuale non sarebbe nella condizione di invocare un diritto. Un terrorista islamico, invece, sì.

Quando si dice che uno ha le idee chiare…

Barche e galere

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Sarà che ognuno ha le proprie idee.

Fatto sta che se un politico decide di passare un fine settimana in barca tra coca e trans, per me restano affari suoi; mentre se uno che non è ancora stato condannato si taglia i polsi in carcere, allora sì, mi intristisco di brutto.

Chiunque sia il politico, chiunque sia il carcerato.

Piantatela

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Ai titolisti del Corriere della Sera: passi la "sinistra radicale", ma questo mi pare davvero troppo.

Metamorfosi clericale

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L'inizio (Repubblica) è cordiale:

Poi, all'improvviso (La Stampa), un'ombra gli appare sul volto:
Il lieve turbamento (Il Giornale) si trasforma in evidente disappunto:Finché (Corriere della Sera) gli girano decisamente le palle:

Maschilismo editoriale

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La vicenda si può sintetizzare nel modo che segue: lei lascia lui, lui si presenta sotto casa di lei e le chiede di tornare insieme, lei risponde di noi, lui va su di giri e la bacia con la forza, lei lo denuncia, la Cassazione lo condanna a un anno e due mesi per violenza sessuale.

Tutto regolare, direi: se si esclude l’ironia della Repubblica, che riferisce l’accaduto parlando di una «sentenza choc» che «farà discutere» per la sua motivazione «davvero speciale».

E poi c’è chi ancora si ostina a dire che il maschilismo sarebbe acqua passata.

Ingannevoli sensazioni

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Mi connetto di nuovo a internet dopo quattro giorni di black out, e penso: vuoi vedere che questo mi si è buttato sulla musica e sul calcio?

Omofobia moderata

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Lucia Annunziata sulla Stampa:

«La foga della battaglia con la Chiesa ha spostato i Dico su toni di estremismo omosessuale».

Personalmente, non sapevo che esistessero omosessuali estremisti e omosessuali moderati; mi farebbe piacere, quindi, che l’Annunziata spiegasse in cosa consisterebbe la differenza, usando nel contempo la gentilezza di chiarire se a suo parere una simile distinzione sia applicabile anche agli eterosessuali.

Tanto per convincermi che il retrogusto di omofobia della sua affermazione sia soltanto un’ingiustificata sensazione personale.

Ma va'?

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Dedica

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E passerà un'automobile, un'ombra, un tram, poi passerà anche me: e quasi senza dolore, anche questa notte, passeranno le tre.
Ivano Fossati, "Notturno delle tre", "Tour acustico", 2004.

Erezione rateale

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Serviva addirittura un’indagine scientifica per stabilire che il sesso viene meglio se uno può mettersi a letto senza il chiodo fisso del mutuo, della rata della macchina e delle bollette?

Crudeltà comunale

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Da Repubblica:

«MILANO - Un cimitero per i bambini mai nati. Uno spazio, dentro al più grande camposanto di Milano, dove custodire solo le ceneri dei feti abortiti. La novità, probabilmente la prima in Italia, arriva dal Comune governato dalla Casa delle Libertà».

La logica, evidentemente, è la stessa in base alla quale ci si ostina ad opporsi all’introduzione della pillola RU486: porre in essere tutto quanto possibile per aggravare la posizione della donna che interrompe la gravidanza, facendo leva da un lato sull’invasività e sulla sofferenza fisica, dall’altro sul senso di colpa.

Già che ci siamo, si potrebbe immaginare un regolamento in base al quale le donne che hanno abortito siano obbligate a una visita bimestrale al cimitero, con tanto di pattuglia dei carabinieri che le prelevi al loro domicilio in caso di non ottemperanza; oppure una circolare che le costringa ad effettuare l’intervento direttamente al camposanto, in una sala operatoria appositamente approntata, magari alla presenza di un officiante che subito dopo le conduca ad assistere alla sepoltura.

Oscar Wilde ebbe a dire:

«Le donne apprezzano la crudeltà più di qualunque altra cosa. E amano esserne dominate».

Il Comune di Milano deve averlo preso alla lettera.

Petting neonatale

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Dal Corriere.it:

Petting col partner: così il parto è un piacere
«Stimola le endorfine che riducono il dolore alla puerpera. Inoltre nascono neonati decisamente più gioiosi»
Roba che un tipo come Volontè ci scrive sopra un mese di redazionali...

Disperazione proibizionista

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Leggo su Repubblica.it la vicenda della madre denunciata perché incatenava a letto il figlio eroinomane:

«Al gesto estremo è arrivata, perché "non avevo altra scelta - ha spiegato al quotidiano -. Non so più come fare a risolvere questo problema. Nessuno aiuta mio figlio". La donna afferma che il ragazzo ha venduto tutto quello che c'era in casa per pagarsi la droga. Nell'appartamento, dice, gli unici mobili rimasti sono un divano, un tavolo e due letti.
Ma dietro questa triste vicenda c'è anche di peggio. Racconta la donna a 'Il Piccolo': "Conosco il nome di chi ha dato l'eroina a mio figlio. E so che ha anche abusato di lui. Non posso abbandonarlo. Volergli bene vuol dire chiuderlo in casa, vuol dire incatenarlo e impedire che scenda in strada dove trova chi gli offre la droga. Ormai per comprarla si è venduto tutto, anche il suo corpo"».
Quante righe servono per dimostrare che è stato il proibizionismo, e non la tossicodipendenza del figlio in sé, a costringere la donna a un gesto tanto mortificante?
Nemmeno una, direi: è sufficiente rileggere l'articolo, a patto che ci si sforzi di comprendere l'italiano.
O che si smetta, una volta per tutte, di fare orecchie da mercante.

Eugenetica confessionale

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Marina Corradi su Avvenire di oggi:

«Ma se, a fronte della pressione secolarizzatrice che cerca di relegare il cristianesimo in un retrivo oscurantismo, gli italiani continuano a desiderare che i figli siano cattolici, forse è proprio grazie a una Chiesa che non è rimasta in una spirituale altitudine, ma è entrata tra le strade, dentro le case: dichiarandosi, netta».
Non sono certo di aver capito.

Se i genitori desiderano un figlio sano ci si straccia le vesti agitando il fantasma dell'eugenetica; se invece lo desiderano cattolico si è in presenza un'aspirazione legittima, per la quale congratularsi con la capillare opera di apostolato posta in essere dalla Chiesa.

Mi piacerebbe che domani mattina un giovane ricercatore scoprisse il gene responsabile della fede in Dio: tanto per verificare la nuova posizione del Vaticano sulla diagnosi prenatale.

Confusionari

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C’è chi confonde gli effetti tossici della droga con il proibizionismo, e chi confonde la pirateria con il peer-to-peer.

Il che, a occhio e croce, è come dire la stessa cosa.

Tomorrow I'll be crying

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Squadrismo regionale

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Pier Gianni Prosperini, assessore regionale di An in Lombardia, dispensa sul Giornale le sue ricette per la risoluzione delle questioni più spinose dell’agenda politica:

Sui Di.Co.:
«Ma l’omosessualità è una devianza. Quindi niente famiglia e niente adozioni. Il gay dichiarato non può essere né insegnante, né militare, né istruttore sportivo. (…) Garrotiamoli, ho concluso. (…) Alla maniera degli Apache: cinghia bagnata stretta intorno al cranio. Il sole asciuga il laccio umido, il cuoio si ritira, il cervello scoppia».

Curioso, che un personaggio del genere sia a conoscenza dell’esistenza del cervello.

Sulle stragi del sabato sera:
«Le discoteche tengono aperto fino alle 5 del mattino. Ma siamo matti? E’ già tanto farle chiudere alle due. A quell’ora o dormi, o trombi, o studi. Dalle 3 alle 5 vanno in giro solo i ladri».

Ecco perché stanotte alle tre e mezza, mentre rientravo, ho avvertito contemporaneamente un forte intorpidimento, una pungente libidine e un’irrefrenabile sete di conoscenza: mentre riflettevo su queste sensazioni, ho sfondato una vetrina e ho preso tutto quello che c’era dentro.

Sui tossicodipendenti:
«Perciò ci vuole il modello Singapore: lo stendi sulla panchetta, ten ten ten, dieci nerbate».

E noi, scemi, che stiamo ancora qua a discutere di laicità e liberalizzazioni…

Mailing clericale

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Da ieri sera, nelle parrocchie di Roma e di Firenze (cioè, fisicamente, all’interno degli edifici di culto situati nel territorio della Repubblica, per i quali il Vaticano non paga l’ICI), verranno distribuiti dei volantini (la cui pubblicazione è probabilmente finanziata con qualche residuo non ancora speso dell’otto per mille ricevuto dallo stesso Vaticano senza che la maggior parte dei sovventori sappiano che glielo stanno destinando) a difesa dell’istituto familiare, in contrapposizione alla paventata normativa sui Di.Co.
In sostanza, si tratta di un’attività di propaganda contro un disegno di legge in discussione nel Parlamento di uno Stato estero, effettuata nel territorio di quello stesso Stato e da quest’ultimo finanziata.

Forse ha proprio ragione, chi nega che il Vaticano eserciti un’ingerenza nella vita politica italiana: questa, a onor del vero, assomiglia molto di più a un’occupazione.

Idiozia danzante

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Dal Corriere.it:

«Il Governo e le associazioni di categoria (tra le quali l’Assointrattenimento) hanno firmato un codice etico di autoregolamentazione per individuare all’ingresso delle discoteche chi sia il guidatore, per il quale saranno vietati gli alcolici».

Ora, io non sono un grande esperto di discoteche, ma da quanto mi sembra di capire le cose dovrebbero andare più o meno così:

  1. l’allegra brigata di giovani si avvicina all’entrata della discoteca (l’avete presente, la bolgia che c’è all’entrata di una discoteca alle due di notte?);

  2. a un certo punto uno del gruppo dichiara al tipo che sorveglia l’ingresso (l’avete presente, il tipo che sorveglia l’ingresso?) di essersi assunto l’incarico di guidare, e quindi l’obbligo di rinunciare agli alcolici;

  3. il tipo che sorveglia la discoteca comunica (come? andandoci di persona? mandando un fax? una e-mail?) al bar (o ai bar? a volte ce ne sono sette o otto) della discoteca le generalità (o il codice fiscale? o l’identikit? oppure la scansione della retina?) del dichiarante cui, per quella sera, non potranno essere serviti che gazzosa e cocktail analcolici;

  4. i ragazzi del bar (l’avete presente, il bar di una discoteca nel cuore della notte?) controllano (confrontando con una foto segnaletica? chiedendo un documento?), ogni qual volta un tizio si presenta a chiedere loro un gin tonic, che costui non sia compreso nella lista nera, nel qual caso provvedono a servirgli una bevanda alternativa, nonostante le rimostranze che costui dovesse manifestare.

Detto questo (che sarebbe già di per sé abbastanza grottesco) chi impedisce, all’uscita della discoteca o anche mezzo chilometro dopo, che il più ubriaco della combriccola si metta al volante?

Ma fatemi il piacere…

Delitto naturale

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Maurizio Cecchetti su Avvenire di ieri:

«Anche nel dettato biblico l’unione fra l’uomo e la donna nel matrimonio sembra avere un presupposto originario “naturale” che combacia, curiosamente, con certe scoperte della paleoantropologia. Lo vediamo in certe testimonianze degli antichi graffiti preistorici, ma ancor prima può sorprendere come l’«istituzione di diritto naturale» della famiglia sia comprovata senza equivoci persino da certe sepolture del Neolitico (circa 10mila anni fa)».

Come qualcuno ha già efficacemente sottolineato, quindi, il ragionamento sarebbe questo: poiché la famiglia tradizionale è presente fin dalla preistoria, essa risponde al «diritto naturale» ed è quindi da approvare; in contrapposizione, ovviamente, a tutte le forme diverse di unione, che debbono essere condannate.

Abbagliato dalla sensazionale rivelazione, ho pensato di fare un giretto su internet, alla ricerca di altre pratiche che l’uomo adotta fin dalla preistoria; le quali, se il ragionamento proposto fosse valido, dovrebbero essere incondizionatamente incoraggiate, poiché anch’esse espressione del suddetto «diritto naturale»:

  • le mutilazioni genitali femminili, tuttora praticate in numerosi paesi africani, risalirebbero a 5.000-6.000 anni prima di Cristo (cioè all’età neolitica) e potrebbero essere comuni all’intera umanità preistorica;

  • la legge biblica punisce con la lapidazione, attualmente diffusa in numerosi paesi mediorentali, il culto di altre divinità, l’incitamento all’idolatria e il sacrificio di bambini a Moloc;

  • la tomba con resti di sacrifici umani più antica della storia è datata 3000 a.C;

  • i primi reperti che attestano l’esistenza della pratica del cannibalismo risalgono a circa 70.000 anni fa.

Ho come il sospetto che Cecchetti farebbe bene a trovare un’argomentazione più convincente…

La logica rovesciata

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Don Luigi Larizza, sulla Repubblica di oggi, ripropone un vecchio adagio:

«Sono stati i ragazzi ospiti della comunità a porre il problema, a manifestare enorme perlpessità sull’efficacia e sulle possibili conseguenze di questo provvedimento. Affrontando l’argomento, hanno ricordato che tutti loro hanno cominciato da uno spinello e poi sono passati a droghe pesanti. Ancora maledicono quel giorno, sanno che il dramma è iniziato tutto da lì».

Il processo logico, com’è noto, è il seguente: si prende un campione di tossicodipendenti e si chiede loro se abbiano fumato hasish o marijuana prima di iniziare a consumare l’eroina; poiché la risposta è immancabilmente affermativa, si deduce che le droghe leggere costituiscono un trampolino di lancio per quelle pesanti in una percentuale di casi vicina al 100%.
Bastano poche considerazioni per dimostrare quanto tale ragionamento sia fallace; è del tutto evidente, infatti, che il procedimento corretto dovrebbe seguire il percorso inverso: occorrerebbe intervistare un campione di quelli che hanno consumato droghe leggere negli ultimi cinquant’anni e chiedere loro se successivamente siano o non siano passati alla droga pesante. La percentuale, com’è facile intuire, decrescerebbe vertiginosamente.D’altra parte, qualcuno avrebbe il coraggio di sostenere il consumo di vino costituisce un punto di partenza per arrivare all’eroina? Direi di no: eppure, provate a chiedere ai tossicodipendenti di una comunità se prima di iniziare a drogarsi si facevano un bicchere ogni tanto…

Reato terminale

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Dal Codice Penale:

Articolo 183

  1. Chiunque indebitamente arresta o tiene sequestrata una persona o la priva in altro modo della libertà personale, chiunque rapisce una persona con violenza, inganno o minaccia, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria.

  2. Parimenti è punito chiunque rapisce una persona incapace di discernimento, inetta a resistere o minore di sedici anni.

Articolo 184
  1. Il sequestro di persona ed il rapimento sono puniti con una pena detentiva non inferiore ad un anno se il colpevole ha cercato di ottenere un riscatto, ha trattato la vittima con crudeltà, la privazione della libertà è durata più di dieci giorni o la salute della vittima è stata seriamente esposta a pericolo.

L'originale demenziale

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Rocco Buttiglione:

«Senza figli non esiste la famiglia».

Ho preso la frase, l’ho infilata nel generatore di anagrammi online e ho pescato un risultato a caso tra i 250 proposti:

«Fissi fogne lisi manganellata zie».

Trovo che abbia molto più senso dell’originale.

La zuppa e il pan bagnato

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Andrea Tornielli sul Giornale si produce in un’acrobatica difesa d’ufficio di Ratzinger, al quale i quotidiani, secondo il corsivista, avrebbero attribuito parole in realtà mai pronunciate.

«”No a leggi contro natura”, “Vietato votare leggi contro natura”, “Il Papa ai politici cattolici: non votate leggi contro natura”…Erano questi i titoli che per tutta la giornata di martedì hanno campeggiato sulle home page nei siti web dei principali quotidiani. (…) C’è un problema, però. Scorrendo con attenzione le 138 pagine dell’esortazione post-sinodale Sacramentum caritatis quelle parole non si trovano. Provare per credere. Il Papa non le ha mai scritte».

Caspita, questo ci ha preso tutti in castagna, penso, aspettandomi di trovare nella colonna abbondante che ancora manca alla fine dell’articolo le prove schiaccianti dell’innocenza di Ratzinger, e quindi delle malafede dei suoi esegeti.

«Il Pontefice dice -in positivo- che i politici cattolici “devono sentirsi particolarmente interpellati dalla loro coscienza, rettamente formata, a presentare e sostenere leggi ispirate ai valori fondati nella natura umana”. Tutto qui».

Riassumendo, il Papa non ha affermato che è vietato approvare leggi contro natura: ha semplicemente detto che è obbligatorio votare provvedimenti secondo natura.

Un po’ come dire che Tornielli non sta cercando di nascondere la verità: sta soltanto -in positivo- dicendo un sacco di bugie. Tutto qui.

Cabaret

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Luca Volontè sulla donazione degli ovociti:

«Ci vuole ancora molto per capire che stiamo parlando di ovociti umani e non di uova alla coq? Evitiamo la frittata».

Stai a vedere che avevamo in casa il nuovo Groucho Marx e non ce ne eravamo accorti?

Movimento (virtuale) per la vita

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Erano dieci minuti che giravo intorno a questo post: scrivevo, cancellavo, scrivevo di nuovo, ma si vedeva che non era aria.
A un certo punto mi ero quasi risolto a non farne niente.
Poi mi sono detto: ha superato le tre righe, vuoi vedere che qualcuno si incazza?

Per cui, eccovelo qua.

Sandali contronatura...

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...su Repubblica.it.

Se lo viene a sapere Ratzinger


Proprietà di sintesi

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Un comunicato del Vaticano sintetizza il contenuto del colloquio intercorso ieri tra Joseph Ratzinger e Vladimir Putin:

«In questo quadro sono stati esaminati alcuni temi bilaterali di comune interesse, attinenti anche alle relazioni fra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa, e sono state analizzate le questioni internazionali di attualità, in particolare quelle del Medio Oriente. Non si è mancato, infine, di prestare attenzione ai problemi dell’estremismo e dell’intolleranza, che costituiscono gravi minacce alla convivenza civile fra le Nazioni, sottolineando la necessità di preservare la pace e di favorire una risoluzione negoziata e pacifica dei conflitti».

Memore degli insegnamenti ricevuti durante le scuole medie, mi permetto di rilevare che l’ufficio stampa della Santa Sede non brilla per sintesi espositiva, giacché avrebbe potuto esprimere lo stesso concetto in una manciata di parole:

«Abbiamo parlato di tutto, fuorché dei diritti civili».

Il gatto è un animale indipendente

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«A perenne vanto della scienza sta il fatto che essa, agendo sulla mente umana, ha vinto l’insicurezza dell’uomo di fronte a se stesso e alla natura». (Albert Einstein)

Dalla home page del Corriere:

Ridere? Uno strumento da pacifisti
E’ un segnale che permette di far sapere a chi ci sta intorno che non abbiamo cattive intenzioni. Lo stabilisce una ricerca durata 20 anni.

Si vocifera che sia in corso già da quindici anni un altro studio, da cui potrebbe emergere, secondo le prime indiscrezioni, che nutrirsi è necessario per sopravvivere.

Search

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Nuovo intervento di Ratzinger in difesa della «famiglia fondata sul matrimonio» (1.270.000 occorrenze), della «vita umana dal concepimento al termine naturale» (156.000), e dei «valori non negoziabili» (28.800).

In tutto quasi un milione e mezzo di voci su Google: roba da superare Britney Spears (1.290.000), battere nettamente Eros Ramazzotti (1.100.0000), surclassare Ricky Martin (266.000).

Forse ha ragione chi afferma che internet è un posto pericoloso…

Oltre il silenzio

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«E’ meglio che un bambino stia in Africa con la sua tribù, piuttosto che cresca con due uomini o con due donne, con genitori gay».

Mentre segnalo che Rosy Bindi è riuscita nella non facile impresa di includere in sole 25 parole un’affermazione omofoba e una razzista, non posso fare a meno di domandarmi che titoli avremmo trovato sui giornali se una dichiarazione del genere fosse uscita dalla bocca di Calderoli.

Martin Luther King ebbe a dire:

«Alla fine ricorderemo non le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici».

Senza sapere, forse, che vi sono «amici» cui neppure il silenzio è sufficiente.

Test di intelligenza

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Giuliano Amato:

«Si potrebbe impiegare l’antidoping a scuola ad esempio dopo le interrogazioni. (…) Io penso che se lo studente risulta positivo dopo l’interrogazione può perdere punti e l’interrogazione non vale. (…) Bisogna pensare anche a cose del genere, anche se può apparire una cosa un po’ idiota ma che vale la pena di essere valutata e magari sostituita da altre».

Mi viene in mente Gigi Marzullo, che è solito invitare i suoi ospiti a farsi una domanda e darsi una risposta. Nel caso di specie:

Ho detto una cazzata?

Sì.

Cronologia adolescenziale

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Va bene che è il suo momento, ma per un servizio sull'adolescenza quelli del Giornale non potevano usare la foto di uno -non dico tanto- sotto i vent'anni?

A Carnevale...

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L’Osservatore Romano commenta la manifestazione in favore delle unioni civili tenutasi sabato scorso a Roma:

«Una manifestazione nella quale, al di là dell’immagine borghese e rassicurante che si voleva dare, hanno trovato posto discutibili mascherate e carnascialate varie».

Carnascialata, in italiano, significa carnevalata, cioè festa in maschera: non male come appellativo, specie se proviene da personaggi impegnati senza posa a organizzare raccapriccianti sepolture di feti, ad avvoltolarsi mugolando nel cilicio, a spiare pruriginosamente dal buco della serratura gli accoppiamenti altrui (immaginandone continuamente di nuovi prima ancora di averne avuta notizia, onde poterli immediatamente proibire); il tutto, si badi, andando in giro vestiti mezzi rossi e mezzi neri, un po’ come Zorro o Capitan Harlock.

Siamo sicuri che fossero i manifestanti di sabato scorso, quelli carnascialeschi?

Citazioni

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Le parole sono eterne. Pronunciandole, scrivendole, sii consapevole della loro eternità. (Kahlil Gibran)



Libro e neretto...

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«Adesso non ci credo più. Non penso che sia possibile scalfire questa classe, l’unica vera classe in Italia, con referendum o proposte di legge. Una corporazione autoreferenziale che non vuole perdere nessuno dei suoi privilegi. L’unica possibilità è isolarla, svuotarla di significato, prendendo il controllo delle realtà locali. Un passo alla volta».
Com’è che non riesco a leggere tre righe scritte da Beppe Grillo senza immaginare che siano pronunciate da un balcone con voce stentorea?
Sarà l’abuso del grassetto? O quello del populismo?
Mah.

Boomerang

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Grazioso incipit di Vittorio Sgarbi nel suo articolo odierno sul Giornale:

«Dunque, non è una richiesta di diritti la ridicola pretesa giuridica di ottenere approvazione e previdenza sociali per il libero esercizio dei propri piaceri, spesso confinanti, per chi avesse il coraggio di ammetterlo, con la pedofilia e la prostituzione».
Non credo sia necessario alcun commento per sottolineare quanto le quattro righe che precedono siano gravemente (oltre che gratuitamente) offensive: mi limito a sottolineare che al posto di Sgarbi mi guarderei bene dal maneggiare con tanta disinvoltura la categoria del ridicolo e il concetto di prostituzione.

L'importante

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Angelo Bagnasco: «L’importante è che tutto questo dinamismo si svolga all’interno di un reciproco riconoscimento, di un reciproco rispetto, senza pregiudizi da nessuna parte e senza caccia alle streghe, in modo che ognuno possa veramente offrire a tutti, nell’assoluta benevolenza e, nel contempo, nell’assoluta chiarezza, con serenità, la ricchezza del proprio cuore e della propria intelligenza, del proprio vissuto. Offrirlo a tutti serenamente, e senza aggredire o essere aggrediti».
Senza pregiudizi:

Ratzinger: «No a forme deboli e deviate di amore».
Senza caccia alle streghe:

Ratzinger: «Aborto e eutanasia minano la pace».
Nell’assoluta benevolenza:

Da TgCom: «Il vicariato di Roma ha negato i funerali religiosi a Piergiorgio Welby. “Si tratta di un caso troppo clamoroso”, ha spiegato il viceparroco della chiesa di Don Bosco».

Nell’assoluta chiarezza:


Ratzinger: «Se, quindi, appare legittima e proficua una sana laicitá dello Stato, in virtù della quale le realtà temporali si reggono secondo norme loro proprie, alle quali appartengono anche quelle istanze etiche che trovano il loro fondamento nell’essenza stessa dell’uomo».

Con serenità:


Barragan: «L’eutanasia è e resta un percorso di morte».

Non ho tempo, né voglia, per esemplificare la ricchezza del cuore, quella dell’intelligenza e il rifiuto dell’aggressione: chiunque abbia dieci minuti liberi e una connessione a internet, tuttavia, può verificare per proprio conto quanto i vertici vaticani si distinguano brillantemente anche in quei campi.


Preti

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Lessico clericale

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Spesso sostengo lunghe conversazioni con me stesso e sono così intelligente che a volte non capisco nemmeno una parola di quello che dico. (Oscar Wilde)

Leggo e rileggo l’invito di Clemente Mastella a «reagire all’anticlericalismo che viene espresso anche in modo spudorato»; assalito dall’orrendo dubbio di aver sbagliato tutto sin dall’inizio, afferro (metaforicamente) il Garzanti Online e lo sfoglio (sempre metaforicamente) fino a trovare la parola (e la rassicurazione) che cerco.

Clericalismo
«In politica, atteggiamento, tendenza, movimento che sostiene o è favorevole al potere politico del clero e della Chiesa».

Mentre tiro un sospiro di sollievo (il significato della parola è effettivamente quello che credevo di conoscere), mi tocca constatare l’impossibilità di non indulgere ad una riflessione semplice, eppure piuttosto preoccupante: essere contrari all’anticlericalismo non significa essere favorevoli al clericalismo? E, se questo è vero (lo è, se non altro in omaggio al principio di non contraddizione), non si dovrebbe concludere che il buon Clemente ha affermato esplicitamente di essere favorevole all’esercizio del potere politico da parte del clero e della Chiesa, al punto da auspicare una reazione nei confronti di coloro che ad esso si dichiarano contrari?

Mi permetto di consigliare al Ministro della Giustizia una lettura che potrebbe schiudergli orizzonti sin qui inimmaginabili: la Legge Vaticana N. III del 7 giugno 1929 detta le regole per l’acquisizione della cittadinanza e della residenza nella Città del Vaticano: luogo in cui, se non erro, essere clericali è consentito, per non dire obbligatorio.

Da Palazzo Chigi sarà a dir tanto una mezzoretta a piedi: buon viaggio.

Il loop dell'anacoluto

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Sono disposto a riconoscere un premio a chi si dimostri in grado di scrivere un titolo peggiore. Qui il link dell’articolo, se qualcuno desiderasse capire di cosa parli.

Associazione e causalità

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Apprendo dell’ennesimo pestaggio ripreso con un telefonino, e l’occasione mi è gradita (si fa per dire) per esprimere un pensiero che non avevo mai avuto modo di formulare con chiarezza.
Non conosco le cause scatenanti di simili violenze, né mi permetto di formulare al riguardo alcuna ipotesi personale, posto che sulla questione si accapigliano quotidianamente centinaia di esperti più o meno qualificati: mi sembra di poter affermare, tuttavia, che tra quelle cause non rientrino né i telefonini né internet, i quali, piuttosto, costituiscono i mezzi attraverso cui gli episodi in questione vengono alla luce.
Prima di scagliarmi contro i presunti effetti nefasti della tecnologia, quindi, rifletterei sulla circostanza che scambiare la causa con l’effetto non conduce mai a risultati lusinghieri: tantopiù che se internet e i telefonini non esistessero, di quelle violenze non si avrebbe la minima cognizione.

Autodenuncia

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Quest’oggi Benedetto XVI ha denunciato «la crescente concentrazione dei media nelle mani di poche multinazionali la cui influenza attraversa tutti i confini sociali e culturali».

Che si riferisse, tra gli altri, al Vaticano?

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